Leonardo Brumati

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Leonardo Brumati (Ronchi dei Legionari, 4 agosto 1774Ronchi dei Legionari, 23 agosto 1855) è stato un presbitero e naturalista italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Leonardo Brumati nasce a Ronchi di Monfalcone, oggi Ronchi dei Legionari[1], il 4 agosto 1774. Di famiglia artigiana viene avviato agli studi dall'abate Giuseppe Berini, col quale inizia un sodalizio che durerà fino alla morte di quest'ultimo. Compie gli studi ad Udine e poi a Venezia all'epoca ancora indipendente e grande centro di arte e cultura. Viene ordinato sacerdote a Gorizia il 14 gennaio 1798 e nominato capellano esposito di Vermegliano (frazione di Ronchi dei Legionari)[2].

A Vermegliano realizza un orto botanico che viene visitato da studiosi italiani e stranieri[3][4]. Con Berini, Brignoli e Cernazai[5] si dedica alla botanica, catalogando e raccogliendo piante non solo nel territorio di Monfalcone ma anche in Istria, Friuli e Carnia[6].

Sempre con Brignoli e Berini compila un catalogo delle piante che crescono tra il Friuli ed il Monte Maggiore. Catalogo che fu trovato tra le carte di Wulfen ed ora si trova al Museo di storia naturale di Vienna[7]. Raccoglie un vasto erbario che prima di morire lascerà, assieme ai suoi lavori, a Federico de Dottori[8].

L'erbario sarà distrutto durante la prima guerra mondiale[9]. I manoscritti invece finiranno alla biblioteca di Udine.

Insegna al ginnasio di Monfalcone durante la breve vita dell'istituzione (1802-1804). Il ritorno dell'Austria e la chiusura della scuola considerata troppo liberale ed antiaustriaca porta Brumati ad essere inviso alle autorità austriache e lo costringe a un soggiorno in Istria[10]. Dopo un breve periodo viene nominato cappellano festivo a Staranzano continuando però a risiedere nella canonica di Vermegliano.

Assieme a Berini si dedica anche all'archeologia pubblicando nel 1820 una memoria sulle iscrizioni romane di San Giovanni di Duino.

È in contatto con il fisico e chimico francese Gay-Lussac, il filologo Jacopo Pirona[11], la scrittrice Caterina Percoto.

Durante tutta la vita insegna agli abitanti di Vermegliano le proprietà medicinali e tintòrie delle erbe locali. Alcuni si specializzano nella raccolta delle diverse piante che poi vengono vendute a Trieste e Vienna[12].

Per oltre trent'anni insegna a scuola. Il suo allievo più celebre è Pietro Blaserna[13].

Partecipa alla società Agraria Goriziana.

Lascia anche tre composizioni poetiche in dialetto bisiacco.

Muore il 23 agosto 1855. Probabilmente viene sepolto nel cimitero della frazione di San Vito, ma nessuna lapide lo ricorda.

A Leonardo Brumati è intitolata la scuola elementare di Vermegliano.

Opere[modifica | modifica wikitesto]

La vera personalità di Brumati si rivela dalle sue opere e dall'epistolario. Gran parte delle opere sono rimaste manoscritte e intendevano divulgare il sapere tra il popolo[14].

  • Con Giuseppe Berini e Giovanni Battista Vatta, Memoria delli sigg. abb. G.B., L.B., e G.B.V. intorno a tre iscrizioni romane incastrate nel muro della chiesa di S. Giovanni di Duino., Pecile, Udine, 1820.
  • Catalogo sistematico delle conchiglie terrestri e fluviatili osservate nel territorio di Monfalcone, Paternolli, Gorizia, 1838.
  • Catechismo agrario ovvero Principj generali di agricoltura ad uso delle scuole triviali proposto dall'abate don Leonardo Brumati di Ronchi di Monfalcone, Paternolli, Gorizia, 1844.
  • Brevi cenni e studi sulle malattie della vite. in Calendario Agrario della Società Agraria di Gorizia, 1853

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Francesco da Manzano fornisce come luogo di nascita Fauglis (Manzano 1885, p. 44). Questo errore si propagherà anche in opere di altri autori (Domini 1962, p. 13)
  2. ^ All'epoca, secondo l'uso francese, era chiamato "abate" anche se non c'era alcuna abbazia a Vermegliano e nei dintorni (Domini 1962, p. 14) e con questo titolo viene quasi sempre citato in letteratura.
  3. ^ Messieurs les Abbé Berini et Brumati m'ont fourni quelques plantes de leur collection, l'ardeur et le zèle que ce messieurs montrent pour la botanique, les rendra recomendables à la posterité, si comme je ne doute pas, leur constance va jusqu'à les mettre à la même d'offrir à leur patrie une flore du Frioul enrichie de beaucoup de plantes décrites avec soin (De Suffren 1802, p. 14).
  4. ^ Moretti 1818, p. 372.
  5. ^ Giuseppe Carlo Cernazai Udine 15 gennaio 1773 - 6 gennaio 1849. È stato un agronomo e naturalista. Fu membro del governo centrale del Friuli (1797) e della commissione straordinaria di Sanità (1810). Parte della sua collezione di antichità è affluita nel Museo di Cividale (screm 2009b)
  6. ^ Brignoli 1822, p. 216.
  7. ^ Marchesetti 1896, p. LXIII.
  8. ^ Federico de Dottori, esponente di una famiglia di proprietari terrieri di Ronchi (Cechet 2011, p. 8)
  9. ^ L'erbario fu studiato dai Gortani nel 1901 (Gortani 1906, pp. 4-17)
  10. ^ Screm 2009a.
  11. ^ Domini 1994.
  12. ^ Blasich 1998.
  13. ^ Domini 1962.
  14. ^ Un elenco delle opere manoscritte si trova in Domini 1962

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  • Leonardo Brumati, in Dizionario biografico dei friulani. Nuovo Liruti online, Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli. Modifica su Wikidata
Controllo di autoritàVIAF (EN261152636060720050402
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