Chioma di Berenice (costellazione)

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Chioma di Berenice
Mappa della costellazione
Nome latinoComa Berenices
GenitivoComae Berenices
AbbreviazioneCom
Coordinate
Ascensione retta13 h
Declinazione+22°
Area totale386 gradi quadrati
Dati osservativi
Visibilità dalla Terra
Latitudine min-16°
Latitudine max+90°
Transito al meridiano15 maggio, alle 21:00
Stella principale
NomeDiadem
Magnitudine app.4,3
Altre stelle
Magn. app. < 3Nessuna
Magn. app. < 638
Sciami meteorici
Costellazioni confinanti
Da est, in senso orario:
Immagine della Chioma di Berenice

Coordinate: Carta celeste 13h 00m 00s, +22° 00′ 00″

La Chioma di Berenice (in latino Coma Berenices) è una delle 88 costellazioni moderne. Nota già agli Antichi Greci, è poi contemplata nelle opere di Gerardus Mercator e di Tycho Brahe. Si trova vicino al Leone.

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Le Chioma di Berenice, a sinistra di Boote, nell'illustrazione di Johann Hevelius. La disposizione è invertita rispetto all'osservazione visuale.

La Chioma di Berenice è una costellazione di facile individuazione, nonostante non contenga alcuna stella luminosa; può essere scorta a nordest del Leone, ad ovest della brillante stella Arturo e a nord della Vergine. La sua caratteristica principale, che ha dato origine al nome della costellazione stessa, è una "chioma" di stelle di quarta e quinta magnitudine ben visibile in una notte non eccessivamente inquinata, che costituisce in realtà un gruppo di stelle fisicamente legato fra loro, un ammasso aperto in via di dissoluzione. Oltre a questo gruppo, la Chioma di Berenice comprende altre stelle di quarta magnitudine, in particolare sul lato orientale; la stella più brillante è la β Comae Berenices.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale va da marzo a agosto; nell'emisfero boreale è una figura tipica del cielo primaverile e dell'inizio dell'estate, quando si presenta molto alta nel cielo. Dall'emisfero australe si mostra mediamente più bassa sull'orizzonte settentrionale, ma non essendo una costellazione dalla declinazione fortemente boreale è ben visibile da tutte le aree popolate della Terra.

Stelle principali[modifica | modifica wikitesto]

Stelle doppie[modifica | modifica wikitesto]

Grazie alla presenza dell'ammasso stellare della Chioma, sono numerose le stelle che si presentano accoppiate fra di loro, anche se non necessariamente formano delle doppie fisiche.

Fra queste vi è la coppia 32-33 Comae Berenices; si tratta di due stelle dai colori contrastanti di sesta magnitudine risolvibili anche con un binocolo, dato che la loro separazione è pari a oltre 3 primi d'arco.

  • 35 Comae Berenices è una stella multipla in cui le due componenti principali sono molto vicine fra loro, risolvibili dunque solo con un potente telescopio, mentre una terza compagna si trova a quasi 29" ed è dunque individuabile anche con un piccolo strumento.
  • HD 110932 è una stella di sesta magnitudine con una compagna di ottava grandezza alla distanza angolare di 34", dunque risolvibile con un piccolo telescopio.
  • 12 Comae Berenices è una doppia facile, dato che le due stelle sono separate da oltre 1'; le loro magnitudini sono rispettivamente 6,7 e 8,0.
  • 24 Comae Berenices è anch'essa relativamente semplice, sebbene occorra l'ausilio di un telescopio per la sua risoluzione; le due componenti sono di quinta e sesta grandezza e sono separate da circa 20".
Principali stelle doppie[1][2]
Nome Magnitudine
Separazione
(in secondi d'arco)
Colore
A B
2 Comae Berenices 12h 04m 17s +21° 27′ 33″ 6,1 7,5 3,6 g + g
HD 107398 12h 20m 41s +27° 03′ 17″ 7,1 7,6 8,5 g + g
12 Comae Berenices 12h 22m 30s +25° 50′ 46″ 6,78 8,0 66,1 g + g
24 Comae Berenices 12h 35m 08s +18° 22′ 37″ 5,02 6,56 20,2 ar + b
HD 110932 12h 45m 26s +14° 22′ 25″ 6,6 8,3 34,1 b + b
HD 111844/5 12h 51m 54s +19° 10′ 20″ 7,4 7,9 16,0 b + g
32-33 Comae Berenices 12h 52m : +17° 04′ : 6,5 6,9 195 r + g
35 Comae Berenices AB 12h 53m 18s +21° 14′ 42″ 5,24 7,41 1,0 ar + g
35 Comae Berenices AB-C 12h 53m 18s +21° 14′ 42″ 5,10 9,0 28,7 ar + g
α Comae Berenices 13h 10m 00s +17° 31′ 45″ 5,04 5,07 0,6 g + g

Stelle variabili[modifica | modifica wikitesto]

Le stelle variabili degne di nota della costellazione sono molto poche, poiché la gran parte di esse sono piuttosto deboli.

Una delle più facili è la FS Comae Berenices, una variabile semiregolare che in un mese e mezzo circa varia fra le magnitudini 5,3 e la 6,1; in fase di massima, è ben visibile ad occhio nudo nelle notti non inquinate, mentre al minimo è al limite della visibilità in una notte in condizioni meteo perfette.

Fra le Mireidi, la più brillante è la R Comae Berenices, che in fase di massima è solo di magnitudine 7,1.

Principali stelle variabili[1][2][3]
Nome Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
Max. Min.
R Comae Berenices 12h 04m 15s +18° 46′ 57″ 7,1 14,6 362,82 Mireide
FS Comae Berenices 13h 06m 23s +22° 36′ 58″ 5,30 6,1 48: Semiregolare pulsante
GK Comae Berenices 12h 00m 05s +19° 25′ 10″ 6,84 7,13 50: Semiregolare
AI Comae Berenices 12h 28m 55s +25° 54′ 46″ 5,23 5,40 5,0633 Pulsante (α2CVn)

Oggetti del profondo cielo[modifica | modifica wikitesto]

La Galassia Occhio Nero, una delle galassia spirali più famose e studiate del cielo.

La costellazione contiene un gran numero di galassie, grazie alla presenza di grandi raggruppamenti galattici relativamente vicini al Gruppo Locale.

La maggior parte delle stelle visibili ad occhio nudo nella Chioma di Berenice formano un ammasso aperto che non è riportato sulla maggior parte dei cataloghi, poiché è sparso su un'ampia regione larga più di 5 gradi, vicino a γ Comae Berenices; questo ammasso è a volte chiamato Mel 111 e si trova a una latitudine galattica piuttosto elevata.

La costellazione contiene anche alcuni ammassi globulari, nonostante si trovi in direzione del polo nord galattico; fra questi il più luminoso è M53, che è individuabile con un telescopio di piccole dimensioni come una macchia rotondeggiante più luminosa al centro e dai contorni sfumati.

L'ammasso della Chioma è un enorme Ammasso di galassie con più di mille membri. Fra le galassie principali, le più brillanti sono M88, M91, M98, M99 e M100, tutte scoperte da Charles Messier e da altri astronomi suoi contemporanei e inserite poi nel suo celebre catalogo; questo gruppo di galassie si trova nella parte più meridionale della costellazione, sul confine con la Vergine, entro la quale prosegue. Alle galassie catalogate dal Messier se ne aggiungono altre, come NGC 4473, una galassia ellittica molto allungata e di aspetto quasi lenticolare, e NGC 4494, anch'essa di forma ellittica.

Fra le galassie più distaccate da questo gruppo spicca la Galassia Occhio Nero, ben osservabile con piccoli strumenti come una macchia rotondeggiante, famosa poiché le parti più esterne dei suoi bracci ben avvolti paiono ruotare in senso opposto rispetto alle regioni centrali. Altre galassie brillanti e alla portata di strumenti di medie dimensioni si osservano nella parte centrale e nordoccidentale della costellazione, come NGC 4725, una galassia spirale molto appariscente.

Principali oggetti non stellari[2][4][5]
Nome Tipo Magnitudine
Dimensioni apparenti
(in primi d'arco)
Nome proprio
M98 12h 13m 48s +14° 54′ : Galassia 11,0 9,8 x 2,8
M99 12h 18m 50s +14° 25′ : Galassia 10,4 5,4 x 4,7
NGC 4274 12h 15m 06s +33° 12′ : Galassia 10,4 6,8 x 2,5
NGC 4278 12h 20m 06s +29° 17′ : Galassia 10,2 4,2 x 3,8
NGC 4293 12h 21m 12s +18° 23′ : Galassia 10,5 5,6 x 2,6
NGC 4314 12h 22m 30s +29° 54′ : Galassia 10,5 4,2 x 3,7
M100 12h 22m 55s +15° 49′ : Galassia 10,1 7,4 x 6,3
Mel 111 12h 22m : +26° : Ammasso aperto 1,8: 270 Ammasso stellare della Chioma
M85 12h 25m 24s +18° 11′ : Galassia 10,0 7,1 x 5,5
NGC 4414 12h 26m 30s +31° 13′ : Galassia 10,7 3,6 x 2,0
NGC 4450 12h 28m 30s +17° 05′ : Galassia 10,3 5,2 x 3,9
NGC 4459 12h 29m 00s +13° 59′ : Galassia 10,4 3,8 x 2,8
NGC 4473 12h 29m 48s +13° 26′ : Galassia 10,1 4,5 x 2,5
NGC 4477 12h 30m 00s +13° 38′ : Galassia 10,4 3,8 x 3,5
NGC 4494 12h 31m 24s +25° 47′ : Galassia 9,7 4,8 x 3,5
M88 12h 31m 59s +14° 25′ : Galassia 10,4 6,9 x 3,7
M91 12h 35m 26s +14° 30′ : Galassia 11,0 5,4 x 4,4
NGC 4559 12h 36m 00s +27° 58′ : Galassia 9,8 10,7 x 4,4
NGC 4565 12h 36m 18s +26° 00′ : Galassia 9,7 15,8 x 2,1
NGC 4725 12h 50m 24s +25° 30′ : Galassia 9,2 10,7 x 7,6
NGC 4789A 12h 54m 05s +27° 08′ 59″ Galassia 13,94 3,0 x 2,2
M64 12h 56m 44s +21° 41′ : Galassia 9,4 10,0 x 5,4 Galassia Occhio Nero
M53 13h 12m 55s +10° 10′ : Ammasso globulare 7,6 12,6
NGC 5053 13h 16m 30s +17° 42′ : Ammasso globulare 9,0 11
PGC 83677 12h 5m 10.7s +17° 24′ 18″ Galassia 15,7 0,53 x 0,43

Sistemi planetari[modifica | modifica wikitesto]

Nella Chioma di Berenice sono noti due sistemi planetari; il più esteso è quello di HD 108874, che conta due pianeti confermati, entrambi con una massa minima di poco superiore a quella di Giove e orbitanti a 1 e 2 UA rispettivamente. HD 114762 ha invece un pianeta confermato con una massa superiore alle 11 masse gioviane, posto su un'orbita molto stretta.

Sistemi planetari[1]
Nome del sistema
Tipo di stella
Numero di pianeti
confermati
HD 108874 12h 30m 27s +22° 52′ 47″ 8,76 Nana gialla 2 (b - c)
HD 114762 13h 12m 20s +17° 31′ 02″ 7,30 Nana gialla 1 (b)

Storia e mitologia[modifica | modifica wikitesto]

La Chioma di Berenice, i boccoli fluenti di una regina egiziana, in Uranographia di Johann Bode.

Tra Boote e il Leone c'è un piccolo e attraente sciame di stelle che i Greci conoscevano ma non classificarono come costellazione a sé, poiché lo consideravano parte del Leone. Eratostene si riferì a questa massa di stelle come alla chioma di Arianna sotto la voce Corona Boreale, ma sotto la voce "Leone" disse che si trattava della Chioma della Regina Berenice II d'Egitto, e con questo nome è giunta a noi. Tolomeo la definì «una massa nebulosa, chiamata il ricciolo» (di capelli) nel suo Almagest del 150 d.C., ma il gruppo divenne una costellazione ufficiale nel 1551 a opera del cartografo olandese Gerardus Mercator, e nel 1602 Tycho Brahe la incluse nel suo importante catalogo stellare.

Berenice era una persona in carne e ossa che, nel III secolo a.C., sposò suo fratello, Tolomeo III Evergete, come era tradizione nella famiglia reale egiziana. Berenice era ritenuta una brava amazzone e si era già distinta in battaglia. Igino, che tratta di questo gruppo di stelle sotto la voce Leone nel suo Poetica astronomica, racconta la storia che segue. Sembra che pochi giorni dopo le nozze Tolomeo mosse guerra all'Asia. Berenice fece voto di tagliarsi i capelli in segno di gratitudine verso gli dèi se il marito fosse tornato vittorioso. Quando Tolomeo tornò sano e salvo, Berenice rasserenata mantenne la promessa e depose i suoi capelli nel tempio dedicato alla madre Arsinoe (identificata con Afrodite dopo la sua morte) a Zefirio, vicino alla moderna Aswan. Ma il giorno dopo le trecce non c'erano più. Cosa sia realmente capitato loro non si sa, ma Conone di Samo, un matematico e astronomo che lavorava ad Alessandria, indicò il gruppo di stelle vicino alla coda del leone e disse al re che i capelli di Berenice erano andati a unirsi alle costellazioni, secondo li modulo tipico della cultura e letteratura ellenistica del καταστερισμός (katasterismòs: lett. "trasformazione in astro"). Il mito era oggetto del componimento, ora perduto, Chioma di Berenice del poeta di età ellenistica Callimaco: tra le riprese più celebri, se ne ricorda la versione del poeta latino Catullo (Liber, 66)

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b c Result for various objects, su simbad.u-strasbg.fr, SIMBAD. URL consultato il 4 giugno 2009.
  2. ^ a b c Alan Hirshfeld, Roger W. Sinnott, Sky Catalogue 2000.0: Volume 2: Double Stars, Variable Stars and NonstellarObjects, Cambridge University Press, aprile 1985, ISBN 0-521-27721-3.
  3. ^ The International Variable Stars Index - AAVSO, su Results for various stars. URL consultato il 20 giugno 2009.
  4. ^ The NGC/IC Project Public Database, su Results for various objects. URL consultato il 20 giugno 2009 (archiviato dall'url originale il 28 maggio 2009).
  5. ^ NASA/IPAC Extragalactic Database, su Results for various stars. URL consultato il 20 ottobre 2006.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

  Portale Stelle: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di stelle e costellazioni